Albania, Macedonia e Kosovo, dove la natura e l’arte predominano

AlbKrujaLe loro ridotte dimensioni spingono il turismo ad unificare Albania, Macedonia e Kosovo, tre nazioni nell’estremo sud-est balcanico ed europeo, in un unico itinerario, in realtà un itinerario dai bassi numeri che può essere considerato un’esplorazione per pochi viaggiatori colti e curiosi, ai quali assicuriamo comunque che, vinte le perplessità iniziali, non torneranno sicuramente delusi, perché una natura intonsa e un’arte inimmaginabile li accompagneranno ovunque nel loro percorso.

L’Albania, grande un dodicesimo dell’Italia e con 3,5 milioni di abitanti, è l’unica affacciata sullo Ionio, con spiagge splendide quanto selvagge; per ¾ montuosa (massima altezza 2.751 m), si presenta ricoperta da foreste per il 40 %, popolate ancora da una rara fauna selvatica. Arroccati castelli medievali sorvegliano le vallate, gli abitanti sono fieri di indossare ancora i costumi tradizionali, il Sud offre mescolanza di tesori musulmani e cristiani, nella splendida costa della Riviera dei Fiori tra Valona e Saranda approdano le tartarughe caretta. Le infrastrutture e i servizi crescono lentamente, ma non è stato facile risollevarsi dal punto di vista economico e mentale da uno dei regimi atei e comunisti autarchici più duri in assoluto, durato per mezzo secolo fino al 1992; ma l’ideologia non aveva fatto i conti con le paraboliche televisive che, captando le trasmissioni italiane, mostravano un altro mondo possibile dove si viveva nel benessere e nella libertà. E il comunismo fu liquidato in fretta. Con il vantaggio che molti parlano e capiscono l’italiano. AlbApolloniaLa capitale Tirana, a metà strada tra Napoli e Istanbul, sa di dovere tirare la carretta e dare l’esempio al paese, ma non è facile per una città passata in un paio di decenni da 250 a 700 mila abitanti.

La Macedonia appena più piccola dell’Albania (1/14 dell’Italia) ma con soli due milioni di abitanti, è la nazione slava più meridionale, un altopiano tra 600 e 900 m ma con 50 vette che superano i 2.500 e vegetazione sia alpina che mediterranea, che affonda le radici nella cultura pastorale, primaria eminenza economica e lavorativa. Per la sua posizione mediana ha subìto l’influenza di diverse culture: greche, ottomane e serbe. Tra le nazioni dell’ex Jugoslavia è quella rimasta più legata al passato periodo comunista, ma il problema di oggi risulta la difficile convivenza etnica tra la maggioranza macedone slava ortodossa e la minoranza albanese musulmana. Ovunque bazar arabi prosperano accanto a moderni centri commerciali, antichi monasteri e chiese medievali a fianco di moschee, a dimostrazione di una duplice anima. L’aeroporto della capitale Skopje è intestato ad Alessandro Magno, il Macedone, così come il gigantesco monumento nella piazza centrale e l’autostrada diretta in Grecia; ma non fatevi ingannare: Alessandro nacque in Macedonia, ma in quella confinante facente parte della Grecia settentrionale. La perla turistica è costituita dal romantico lago di Ohrid, con le sue stupende chiese affrescate, centro della fede ortodossa e della cultura slava.

AlbOhrid Sveti JovanChiude il cerchio il Kosovo, ultima nazione sorta in Europa grande quanto l’Abruzzo con 1,8 milioni di abitanti, da sempre provincia più povera dell’ex Jugoslavia ma contesa a sangue tra la maggioranza albanese musulmana e l’esigua minoranza serba ortodossa che la considera però sacro suolo patrio. Dopo essere stata una provincia autonoma dal 1947, nel 1990 subì l’invasione e la guerra civile con un’odiosa pulizia etnica da parte dei serbi, che portò come conseguenza alla fuga di metà della popolazione come profughi e al bombardamento di Belgrado, fino all’indipendenza unilaterale proclamata nel 2008. La fragile pace odierna si fonda sulla presenza dei soldati dell’Onu-Nato, che proteggono le ormai poche enclave serbe nel Nord. Per il resto un paese pianeggiante con vette delle Alpi dinariche alte fino a 2.656 m, con una natura incontaminata, dove si mescolano stupendi monumenti ortodossi come i monasteri trecenteschi di Gracanica e Decani, e la moschea Sinan Pasha di Prizren, e dove il turismo deve ancora decollare.

Un possibile itinerario di 12 giorni tra le tre nazioni parte dalla capitale albanese Tirana, con i suoi molteplici monumenti, e la vicina fortezza di Kruja del V-VI sec. e punta a sud per visitare Berat, la “città delle mille finestre”, Apollonia, città illirica e poi ellenistica tra le più importanti dell’Albania, quindi il sito Unesco di Butrinti del VI sec. a.C. al confine con la Grecia e la città-museo di Argirokastro, altro sito Unesco. Si passa in Macedonia per visitare il monastero rupestre di Kalysta, sulle sponde del lago Ohrid, la ricostruzione del villaggio palafitticolo preistorico di Koske e la città di Ohrid con le sue antiche chiese con stupendi cicli pittorici, perla turistica macedone e della penisola balcanica, e si prosegue per l’insediamento romano di Heraklea fondata dal padre di Alessandro Magno nel IV sec. a.C., per Bitola/Monastir occupata per cinque secoli dai Turchi, nonché i resti del centro romano di Stobj. Dopo i monumenti della capitale Skoplje, è la volta del monastero di S. Panteleimon, il più importante della Macedonia, e la Moschea Dipinta di Tetovo, gioiello dell’arte islamica risalente al 1459. Partenza infine per il Kosovo, onde accedere ai due rinomati monasteri trecenteschi ortodossi di Gracanica e Decani, alla capitale Pristina ed alla grande moschea di Sinan Pasha a Prizren, epicentro della cultura kosovara.

L’operatore urbinate “Apatam Viaggi” (tel. 0722 32 94 88, www.apatam.it), dal 1980 specializzato in itinerari di scoperta in tutto il mondo con accompagnamento qualificato e un buon rapporto qualità/prezzo, propone un tour di 12 giorni dedicato alle principali eminenze turistiche di Albania, Macedonia e Kosovo. Uniche partenze di gruppo con volo di linea Alitalia da Roma (e da ogni altro aeroporto italiano) il 30 maggio e 15 agosto 2017, pernottamenti in hotel 4 stelle con pensione completa, accompagnatore dall’Italia, assicurazioni, quote da 2.150 euro in doppia tutto compreso (in agosto da 2.250 euro).

Testo e foto di Giulio Badini