EGITTO, VIAGGIO DA IL CAIRO AL MAR ROSSO
di Graziella Leporati
Un fascino millenario e un’aria di mistero avvolgono Il Cairo, capitale dell’Egitto che, coi suoi 16 milioni di abitanti è una delle metropoli più grandi del mondo. Gli egiziani chiamano la capitale e il Paese con la stessa parola, Misr e, a volte, quando si riferiscono alla loro città, aggiungono “la madre del mondo” (Um el-dunia) perchè durante l’epoca medievale fu la città più grande e la sua università, El Azhar, è la più antica del mondo. Sorta a sud del punto in cui il Nilo abbandona il deserto e si rompe nei tre rami che formano la regione del delta, Il Cairo è composta da due parti ben distinte: l’area islamica e quella copta. La zona musulmana, sotto l’egida dell’Unesco dal 1979, consente di fare un salto indietro nel tempo di oltre 1000 anni. Il suo nucleo originario, infatti, risale al 969 ed è un dedalo di stradine che si aprono su fontane di marmo, imponenti moschee e quartieri medievali. Gli edifici più significativi si trovano uno accanto all’altro tanto che dalle Mura Settentrionali si può facilmente raggiungere la grande moschea di El-Hakim e i tre grandi complessi mamelucchi di Bein el-Qasrein.
Il Cairo copto, invece, rappresenta la parte cristiana della città e comprende anche l’isola di Roda dove si trovava il Nilometro, strumento usato fin dal tempo dei faraoni per misurare il livello del fiume e cercare di prevedere le future inondazioni. Molte le chiese concentrate in questa area, da quella greoco-ortodossa di San Giorgio, con la pianta circolare, alla meravigliosa Chiesa della Vergine Maria che sembra sospesa sulle due alte torri d’epoca romana. Interessante anche il Museo Copto, fondato nel 1908 per ospitare una straordinaria raccolta di reperti che illustrano la grande quantità di divinità che venivano venerate in Egitto. Ma è il Museo Egizio la vera attrazione con oltre centotrentamila manufatti esposti e molti altri conservati nei suoi magazzini. Il museo fra l’altro è in fase di trasloco: il nuovo edificio è stato costruito vicino alle Piramidi e molti reperti vi sono già stati trasfeeriti.
Le Piramidi – E infine, a una quindicina di km dalla città , in direzione di Giza, eccole imponenti piramidi di Cheope, Képhren e Mykérinos, una delle sette meraviglie del mondo antico. Incantevoli e misteriose di giorno, di notte diventano magiche mentre si stagliano nel cielo blu pieno di stelle, illuminate dai fasci di luci colorate e la Sfinge racconta la storia millenaria dell’Egitto e dei costruttori delle Piramidi. Utilizzando raggi laser e proiezioni di luci sulle pareti del tempio della Mummificazione, le sabbie del deserto, delle piramidi, mentre nell’aria si leva un sottofondo musicale, la voce piena di drammaticità e mistero della Sfinge ripercorre gli episodi storici più salienti dell’epoca dei faraoni. Uno spettacolo veramente unico e imperdibile a un prezzo abbordabilissimo (13 euro per oltre un’ora di spettacolo di luci e suoni).
Saqqara – Una meta meno frequentata e pubblicizzata di Giza, ma che merita sicuramente una visita è Saqqara a una trentina di chilomenti dal Cairo dove si può ammirare la maestosta piramide a gradoni di Zoser, il più antico edificio al mondo costruito in pietra. Nacque inizialmente con la forma di una normale mastaba che era il sepolcro dei nobili e dei dignitari di corte. Aveva una pianta rettangolare e aveva le pareti leggermente inclinate. A questa prima mastaba ne fu sovrapposta una seconda, poi una ternza, poi le altre finchè risultò una piramide composta da sei gradoni discendenti. Una forma che si concretizzerà più tardi negli ziggurat dei Sumeri.
Hotel – Al Cairo per dormire c’è il Fairmont Hotel, enorme ma elegante e raffinato con una dozzina di ristoranti, piscine e club bar molto frequentato da giovani egiziani allegri e sereni. Gran bell’hotel che fornisce il tutti i servizi agli stranieri, senza limitazioni, anche durante il ramadan , il mese sacro in cui i musulmani digiunano dall’alba al tramonto.
Deserto e Mare – Ma l’Egitto non offre ai suoi visitatori soltanto Il Cairo anche se i siti storici della capitale meritano da soli almeno un city break.
Al visitatore propone anche l’avventura dei tour nel deserto del Sahara, il misticismo della Penisola del Sinai e le assolate spiagge delle note località balneari del Mar Rosso,
come Sharm el Sheikh abbandonata dagli europei, ma piena di americani, cinesi e giapponesi che non hanno paura di viaggiare.
A tavola – Pane, carne, verdure e pesce sono gli ingredienti principali dei piatti tipici egiziani. Il pane può essere di farina integrale o bianca ed è tondo e spesso farcito con insalate o sughi. La carne, di agnello e montone, viene accompagnata da riso e verdure. Il piatto più diffuso è la Melokhia , una minestra di malva insaporita con aglio, olio, pepe, sale e coriandolo. Diffuso anche il Koshari a base di due diversi tipi di pasta abbinati a ceci, riso, cipolle fritte e lenticchie. Saporiti i felafel , polpette composte da fave sminuzzate, cipolla, aglio, coriandolo, prezzemolo, aneto e ceci. A base di ceci è anche l’ hummus , una crema servita con un po’ di limone, olio e peperoncino in polvere. Molto zuccherati e composti da finissimi fogli di pasta i dolci come il baklawa e l’Om Alì che significa “la mamma di Alì”, con crema di panna e latte. Come bibite, il carcadè, infuso di fiori di ibisco servito caldo o freddo. Bevande caratteristiche sono anche il tè alla menta e il caffè arabo, servito in una tazzina piena a metà di fondi.
Shopping – Dai saponi, alle statuette in alabastro e basalto, sono molti i souvenir che rappresentano il pantheon delle divinità egiziane. Tovaglie damascate, turbanti e papiri sono altri ricordini egizie particolarmenti ricercate dai turisti. Molto belli e non carissimi i gioielli in argento e oro e le targhette con i nomi incisi in geroglifici. Il luogo ideale per l’acquisto di spezie, invece, è il suk dove la contrattazione è la regola, spesso intervallata da degustazioni di caffè immerse nel fumo dei narghilè.