I Suoni delle Dolomiti, musica ad alta quota
I Suoni delle Dolomiti rappresenta l’evento dell’estate in Trentino. Sono venticinque gli appuntamenti ambientati negli scenari più affascinanti delle Dolomiti trentine. Tra i protagonisti dell’estate 2018 molti i nomi importanti del panorama rock, jazz, della musica classica e folk senza dimenticare la canzone d’autore: da Mario Brunello a Gidon Kremer, da Paolo Fresu a Ginevra di Marco e – tra gli altri – una leggenda come Graham Nash o un autore ormai di culto come Grant-Lee Phillips.E ancora Maria Pia Devito, Avi Vital, Isabelle Faust, Teresa Salgueiro. E dopo lo straordinario successo del 2017 torna anche la Campiglio Special Week. La settimana con Gidon Kremer e la Kremerata Baltica è uno dei tre progetti speciali che vedono anche l’incontro tra il jazzista Paolo Fresu e la Musega de Poza, per una nuova rilettura delle musiche della montagna e, infine, un viaggio lungo un secolo che intreccia i destini individuali, la guerra e la musica, da una idea di Mario Brunello e Alessandro Baricco. Completano il programma un omaggio alla musica di Lucio Battisti e il tradizionale trekking musicale che quest’anno vedrà al fianco di Mario Brunello il famoso alpinista Manolo.
Ogni anno idee e musiche nuove percorrono sentieri e pareti, ogni anno si aggiungono scenari nuovi, ogni anno torna la voglia di sperimentare e mettersi in gioco anche nel dialogo tra artisti, pubblico e natura. E ogni anno migliaia di persone scoprono la montagna come luogo di meraviglia e incontro, come esperienza da ricordare e, soprattutto, da vivere come non si fa con nessun altro luogo.
È quanto riesce creare il festival “I Suoni delle Dolomiti” che anno dopo anno propone l’abbinamento vincente tra luoghi incantevoli ed esperienze altrettanto indimenticabili grazie a una formula consolidata – ma mai uguale a se stessa – che vede grandi musicisti esibirsi tra le più belle cime delle Dolomiti trentine. “
Nei giorni scorsi al MUSE, nuovo partner del Festival, si è svolta la presentazione della XXIV edizione il cui programma è stato presentato dai direttori artistici Mario Bunello e Chiara Bassetti. Mario Brunello ha aperto la serata eseguendo la “Ciaccona” di Johann Sebastian Bach. “Chi ama la musica e la montagna – ha spiegato il maestro Brunello – fa presto ad unire le due cose ed in quel momento nasce questa figura nuova che capisce, apprezza, gode dell’arte musicale e dello spazio che le Dolomiti riescono ad inventare e dei silenzi che riescono a ricreare.” Per il presidente della SAT Claudio Bassetti “In montagna si fa musica da sempre e attraverso la coralità è stata data dignità a queste espressioni. Un patrimonio che oggi si arricchisce di armonie e suggestioni sempre nuove grazie a questo festival che è si un apporto turistico, ma soprattutto culturale”. Michele Dallapiccola, assessore provinciale al turismo, ha concluso gli interventi ricordando come “Il nostro turismo sta andando bene perché è gestito dall’ingegno degli uomini della montagna. Quando questo ingegno si incontra con le espressioni più alte della cultura e della bellezza noi siamo sempre pronti a crederci e a investirci”.Presenti al MUSE anche numerosi rappresentanti delle APT di ambito coinvolte nel progetto e delle maggiori istituzioni della montagna trentina, SAT, Accademia della montagna, Guide alpine, Soccorso alpino e Associazione gestori rifugi del Trentino.
Venticinque gli appuntamenti musicali tra luglio e agosto che spazieranno dalla musica classica al jazz, dalla world music alla canzone d’autore coinvolgendo musicisti e artisti da tutto il mondo. A chi partecipa come interprete o pubblico viene chiesto di essere protagonista e di raggiungere i luoghi dei concerti a piedi, condividendo sentieri tra pascoli alpini e boschi o rocce. Sulle spalle i musicisti portano, i propri strumenti sino a radure, conche, formazioni rocciose dove a mezzogiorno – all’alba alle ore 6 – si assiste a quell’unico e irripetibile incontro (condiviso) tra la creatività, la natura con i suoi silenzi, suoni, colori e le persone.