Kafka: Metamorfosi di un autore e del suo universo

Provate a immaginare Franz Kafka, uno degli autori più celebri del XX secolo, intento a creare e rivedere una delle sue intense pagine che catturano l’assurdità e l’alienazione della vita moderna. Questo viaggio nel suo mondo prende vita alla Biblioteca Nazionale di Israele, nel cuore di Gerusalemme, attraverso una straordinaria mostra che celebra il centenario della sua morte. L’esposizione, inaugurata nel dicembre scorso, rimarrà aperta fino al 30 giugno 2025 nel nuovo edificio della Biblioteca, situato di fronte alla Knesset, un’icona architettonica che ospita un patrimonio culturale e storico di inestimabile valore.

La Biblioteca Nazionale di Israele è molto più di un luogo di studio: è una delle tre istituzioni nel mondo, insieme al Deutsches Literaturarchiv Marbach in Germania e all’Archivio di Stato di Zurigo, a custodire i preziosi materiali dell’archivio di Kafka. Tuttavia, la collezione israeliana è la più ricca, un autentico scrigno che racchiude testimonianze uniche della sua creatività, dei suoi conflitti interiori e del suo rapporto con il contesto sociale e culturale in cui visse.

La mostra, intitolata Kafka: Metamorfosi di un autore, guida i visitatori in un percorso che esplora ogni sfaccettatura della sua vita e della sua opera, soffermandosi sul legame con l’ebraismo, la lingua yiddish e il sionismo. Il viaggio è arricchito da approfondimenti sui suoi rapporti familiari e affettivi, rivelando l’umanità dietro il genio creativo che ha dato voce all’alienazione e all’assurdità dell’esistenza.

Un punto cruciale della mostra è la narrazione della straordinaria vicenda del patrimonio letterario di Kafka. Il suo amico e curatore Max Brod, ignorando le istruzioni del testamento che chiedeva di distruggere gli scritti, decise di pubblicare i suoi lavori, trasformando Kafka in uno degli autori più influenti della letteratura mondiale. Questa storia, che attraversa quasi un secolo, ha trovato la sua conclusione nel 2019, quando la Corte Suprema di Israele ha decretato che l’archivio di Kafka fosse un bene culturale da preservare presso la Biblioteca Nazionale.

Tra i tesori in mostra figurano il celebre testamento, la Lettera al padre di 100 pagine, e i manoscritti originali delle sue opere più note, tra cui Il Processo, Amerika e Il Castello. Accanto a questi capolavori, si trovano anche racconti, prime edizioni rare, lettere personali, fotografie, schizzi e persino esercizi di scrittura in ebraico, che mettono in evidenza il profondo legame di Kafka con la cultura ebraica. Inoltre, la mostra presenta materiali che illustrano l’enorme influenza del suo lavoro, dai film al teatro, dalla danza alle arti visive.

Un elemento distintivo dell’esposizione è il contributo di otto illustratori israeliani – tra cui Sergey Isakov, Eitan Eloa e Michel Kichka – che hanno creato opere ispirate ai testi e alla figura di Kafka, aggiungendo nuove interpretazioni visive a questo viaggio letterario.

Il dottor Stefan Litt, curatore degli Studi umanistici generali presso la Biblioteca e co-curatore della mostra, ha svolto un ruolo chiave nel garantire che i materiali di Kafka trovassero una casa definitiva in Israele. Grazie al suo lavoro e all’uso di tecnologie innovative, i visitatori possono vivere un’esperienza unica, immergendosi nelle opere di Kafka come se lo osservassero mentre scrive.

Allestita nella Galleria delle mostre itineranti della famiglia Helen Diller, la mostra è un’occasione unica per avvicinarsi a uno degli scrittori più enigmatici e influenti di tutti i tempi. Per chi non potesse recarsi a Gerusalemme, la Biblioteca offre anche un accesso digitale alla collezione Kafka, mettendo questo tesoro a disposizione di appassionati e studiosi in tutto il mondo.

Questa esposizione è molto più di un tributo: è un invito a scoprire l’attualità del pensiero di Kafka e il suo messaggio universale, capace di attraversare le generazioni e di ispirare chiunque si avvicini alle sue opere. Un viaggio imperdibile per chi desidera esplorare la complessità e la profondità di un autore senza tempo.

Graziella Leporati