Lo chef Rafael Rodriguez Sánchez promuove la cucina peruviana in Italia
E’ la nuova frontiera della cucina internazionale. Da quando Forbes l’ha inserita nella lista dei Food Top Trend nel 2012, la cucina peruviana ha ricevuto numerosi premi fino alla consacrazione di Ferran Adrià, padrino della gastronomia molecolare, che ha definito il Perù culla di una nuova “rivoluzione gastronomica”. Il ceviche, il piatto-bandiera del Perù, sembra avere tutte le carte in regola per concorrere con il sushi. E in ogni caso sta entrando sempre più spesso nei menù internazionali, compresi quelli meneghini.
Il tour operator Vuela, specializzato in America Latina e con il cuore che batte a Lima (la general manager Karina Ruiz ha natali peruviani) ha scelto lo chef Rafael Rodriguez Sánchez per promuovere il Perù attraverso la sua cucina in Italia.
Il motivo? Vincitore l’anno scorso del Girottonno di Carlo Forte e premiato per il piatto più innovativo al Cous Cous Festival di Vito Lo Capo, lo scorso 3 febbraio Rafael Rodriguez Sánchez ha ricevuto a Lima il prestigioso premio Miradas come migliore chef della cucina peruviana in Italia. Ha inoltre lavorato con celebri chef del calibro di Virgilio Martinez, Pedro Miguel Schiaffino, Hector Solis e Majdo Mitsuharu, chef del ristorante Maido di Lima.
A Milano il prossimo 14 febbraio Rafael Rodriguez Sánchez inaugura il nuovo ristorante Quechua, in via Meda 29 (www.quechuaristorante.com, tel. +39 028480079). Proprio lungo la stessa via di “Carlo e Camilla in Segheria” del celeberrimo Cracco e di “Contraste” dello chef uruguaiano Matias Perdomo, già stella Michelin.
“Ho scelto il nome Quechua per alludere al concetto di “stare insieme”, essendo la lingua madre di popolazioni diverse in Perù, Bolivia ed Ecuador” spiega lo chef. All’ingresso un ampio spazio con 25 posti a sedere è dedicato ai drink e all’ape-cena: tanto ottimo pisco sour anche nelle versioni maracuja e fragola, e una serie di piatti che spaziano dal ceviche tradizionale al tiradito Nikkei alle ostriche nel guazzetto di peperoncino andino con latte di tigre. Nel bar è allestita una mostra fotografica sul Perù con scatti realizzati dai fotografi Vittorio Sciosia e Carlos Alonso Sánchez per il tour operator Vuela.
In sala 60 coperti e una ricca proposta di cucina gourmet peruviana. La carta del ristorante prevede un “Menu Tradizionale” di sei portate (65 euro) e un “Menu Moderno” con piatti che mixano tradizione italiana e lombarda con ingredienti andini in una cucina fusion italo-peruviana, come il “risotto al peperoncino andino con ossobuco in salsa agli aromi” o la “tartara amazzonica di tonno con frutti esotici”, e ancora il menu “Interpretazione dello chef” (85 euro) con, tra gli altri, il piatto vincitore di Girotonno 2016.
Una cucina, quella peruviana, fusion per eccellenza, espressione dell’incontro di culture diverse: dall’Impero degli Inca agli Spagnoli fino alle influenze arabe, africane, italiane e cinesi. Se a ciò si aggiunge l’incredibile biodiversità del Perù, il risultato è un mix eccezionale di tecniche e ingredienti. Il cibo racconta la diversità del territorio: dal pesce del Pacifico alle 3mila tipologie di patate, dal mais alla quinoa delle Ande, fino alla frutta tropicale.
Per conoscere in loco tanta ricchezza Vuela propone il tour “Perù Andino Classico” di 14 giorni/12 notti tra Lima, Arequipa, Colca, Puno, il Lago Titicaca, Cusco, La Valle Sacra degli Incas, Pisac, Ollantaytambo, Aguas Calientaes, Machu Picchu e Cusco. Con a Lima un tour gastronomico notturno tra ristoranti di grande fama come il Cala sul mare, il ristorante di design AmaZ, premiato come miglior ristorante del Perù nel 2013, il Huaca Pucllana, situato all’interno di un complesso archeologico del 500 d.C e altre sorprese. A partire da 1.750 euro, voli intercontinentali e domestici da 1.020 euro tasse incluse.
Info: www.vuela.it
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