SLOVENIA, A CARNEVALE IL MONDO CONTADINO SI METTE IN MASCHERA

Slovenia, Carnevale, le maschere Kurent

Slovenia, Carnevale, le maschere Kurent

L’Epifania si è portata via tutte le feste, ma già avanza a grandi passi il re Carnevale che  rappresenta una delle festività più sentite e partecipate in Slovenia, giovane nazione aperta e moderna ma al tempo stesso ancora piuttosto legata alle sue antiche tradizioni, molte delle quali connesse al mondo contadino e ai cicli stagionali della terra.  Tra le numerose manifestazioni organizzate per festeggiare il Carnevale, qui chiamato Pust, la più famosa e importante è costituita dalla Kurentovanje di Ptuj, una delle più belle e antiche cittadine slovene, incentrata sulla singolare figura dei Kurent,  o Korant, maschere tenebrose dai tratti animaleschi e dal volto inquietante.

I Kurent sono complessi e pesantissimi costumi in pelle di pecora a cui sono appesi campanacci da mucca, che fanno suonare saltellando aritmicamente, con calze colorate e stivaloni, grandi copricapo di pelliccia decorati con piume, rametti, corna e striscioline colorate di carta. La maschera di cuoio che copre il viso ha le aperture per occhi e bocca orlate di rosso, un naso da lupo, fagioli bianchi per denti e una lingua di cuoio rossa lunga fino al petto. Essi si muovono in gruppo di casa in casa, di villaggio in villaggio, accompagnati da altre figure carnevalesche guidate da un diavolo, per scacciare gli spiriti maligni e l’inverno con il rumore dei campanacci e con bastoni che portano sulla cima aculei di riccio; e le fanciulle da marito ricambiano con il dono di un fazzoletto, che verrà annodato alla cintura come trofeo. Si tratta di figure assai antiche, risalenti alla notte dei tempi e ad un mondo pagano, quindi più antiche della metà dell’ VIII sec. quando il cristianesimo arrivò in Slovenia, emblema del piacere e dell’edonismo, una sorta di Dioniso sloveno che si scatena prima dei rigori penitenziali della Quaresima; a testimoniare la loro antichità ci sono alcune figure in bassorilievo su due edifici medievali del centro storico, ai numeri 4 e 6 di Jadranska ulica. Curiosamente trovano riscontro in altre maschere carnevalesche similari presso popolazioni agricole e pastorali in Ungheria, Bulgaria, Serbia, Croazia e Grecia, nonché nei mamuthones della lontana Barbagia sarda. Essi concludono il Carnevale con un grande falò, durante il quale intrecciano danze sfrenate, bevendo slivoviz (la tipica grappa contadina di prugne) e mangiando krofi, frittelle ripiene di marmellata.

Slovenia, Carnevale a Ptuj

Slovenia, Carnevale a Ptuj

Da maschera locale i Kurent sono ormai assunti ad emblema nazionale: figurano sui francobolli, partecipano a parecchie manifestazioni folcloristiche anche all’estero e possono essere ammirati per tutto l’anno nell’apposita sezione del museo etnografico ospitato nel castello cittadino. L’ultima sfilata domenicale della kurentovanje, giunta alla 51° edizione e seguita in diretta televisiva nazionale, ha coinvolto 3 mila maschere – anche con gruppi provenienti da dieci altre nazioni – e un pubblico di 70 mila spettatori, consacrandosi come maggiore manifestazione popolare del paese. Il clou dell’edizione 2016, della durata complessiva di 11 giorni, si svolgerà domenica 7 febbraio.  

 

Ptuj, situata nella regione della Starjeska sulle rive della Drava nell’est del paese (a 225 km di autostrada da Trieste), è un’elegante cittadina medievale ricca di pregevoli edifici storici, una città museo dominata dalla possente mole di un castello rinascimentale e può vantare il titolo di più antica città della Slovenia. Dopo un insediamento neolitico e celtico, in epoca romana divenne infatti un importante porto fluviale e con il nome di Poetovio il maggior municipio illirico sulla strada per la Pannonia e il Norico, con un numero di abitanti doppio rispetto a quello attuale. Sede stanziale delle legioni romane, nel 69 d.C. queste vi elessero imperatore il loro comandante Vespasiano e la città divenne uno dei maggiori centri per il culto del dio orientale Mitra, ancora oggi documentato dai resti di diversi mitrei. Le vicine colline vitifere delle Slovenske Gorice e di Haloze ne fanno uno dei maggiori produttori di vino del paese.

 

Specialista da 35 anni per le vacanze in Slovenia, nonché in tutte le altre nazioni dell’ex Iugoslavia, è l’operatore vigevanese “Il Piccolo Tiglio” (tel. 0381 72 098, www.ilpiccolotiglio.com), a cui dedica complessivamente ben dodici cataloghi.  Una notte in doppia con prima colazione in un hotel 3 stelle centralissimo e rinnovato di recente, il migliore di Ptuj, con ristorante alla carta e nelle vicinanze terme e golf a 18 buche, costa da 60 euro.  Informazioni anche via e-mail ad info@ilpiccolotiglio.com e prenotazioni presso le migliori agenzie di viaggi. In caso di gruppi familiari o di amici da dieci persone in su, una è gratis. Ed esattamente una settimana dopo Carnevale,, domenica 14 febbraio si celebra San Valentino, il patrono degli innamorati, ai quali l’operatore vigevanese propone numerosi soggiorni romantici e di relax in confortevoli strutture termali in Slovenia e Croazia.  Il tiglio è l’albero nazionale della Slovenia, sotto le cui fronde si riunivano in passato i cittadini in assemblea.

Testo e foto di Giulio Badini