TRENTINO

Trentino, rifugi del gusto

Trentino, rifugi del gusto

 

Prolungare la stagione in quota fino alla prima settimana di ottobre, offrendo all’escursionista l’opportunità di vivere e scoprire la montagna nel passaggio da una stagione all’altra, quando regala silenzi e suggestioni uniche, con i colori vivi dell’estate che iniziano a lasciare spazio a quelli più caldi dell’autunno, i cieli tersi e limpidi che dilatano l’orizzonte, le condizioni climatiche ideali per incamminarsi lungo un sentiero. Sono questi gli intenti dei soggetti che promuovono “I Rifugi del Gusto”, un progetto ideato e sostenuto dall’Assessorato all’agricoltura, foreste, turismo e promozione della Provincia di Trento, dall’Associazione Gestori Rifugi del Trentino, dalla Sat, dall’Accademia della Montagna e da Trentino Marketing, con la partnership della Distilleria Marzadro.
Dal 20 settembre al 5 ottobre, 45 strutture rimarranno aperte per accogliere e offrire ospitalità agli escursionisti nell’ambiente incontaminato delle Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità, dal Brenta alle Dolomiti di Fassa, alle Pale di San Martino.
Questa iniziativa vuole in primo luogo valorizzare una preziosa risorsa del nostro territorio, i rifugi alpini, che, pur mantenendo intatta la propria identità, si sono nel tempo trasformati in spazi ricettivi organizzati, in grado di accogliere gli amanti della montagna in un’atmosfera che favorisce la socializzazione e la conoscenza della vita in quota grazie anche alla collaborazione dei gestori, alpinisti esperti sempre pronti a fornire utili consigli per le escursioni.
In ognuno dei rifugi coinvolti l’ospite potrà assaporare, come nelle precedenti edizioni, un menù, creato appositamente da ciascuna struttura che, per soli 20 euro propone un primo, un secondo ed un dolce, per poi concludere il pasto con caffè e un sorso di Trentino Grappa.

rifugi in Trentino

rifugi in Trentino

Ma la novità in questa quinta edizione de “I Rifugi del Gusto” è data da una serie di attività capaci di integrare la proposta enogastronomica, che esalta i prodotti e le ricette della tradizione trentina, con le suggestioni offerte dal territorio e dalla storia dei luoghi e delle montagne attorno al rifugio.
Per ciascuna delle strutture è stata creata una proposta weekend molto accattivante, che prevede escursioni in compagnia di una Guida Alpina o di un Accompagnatore di territorio, cena e pernottamento in rifugio, colazione, il pranzo al sacco per l’uscita della domenica e soprattutto le attività a tema. Il tutto al costo di 49 euro.
Sono ben otto le tematiche declinate nelle attività proposte, aggiungendo valore all’esperienza indimenticabile di un soggiorno in un rifugio alpino. Gli amanti dei racconti possono infatti ascoltare fiabe e leggende dedicate al mondo della montagna, o imprese di alpinisti di fama internazionale dalla viva voce dei protagonisti, oppure testimonianze di storici della Grande Guerra.
Per esempio al rifugio Baita Cuz in Val di Fassa si può ascoltare la narrazione della “Leggenda di Re Laurino”. Al rifugio Selvata, ai piedi del Campanil basso nelle Dolomiti di Brenta, il racconto “Il Lago Rosso” dedicato al lago di Tovel, al Negritella sul Ciampedìe per “La leggenda di Similuce”. Gli alpinisti Franco Perlotto, Tone Valeruz, Elio Orlandi, Manolo, Luisa Jovane e Heinz Mariacher, “si raccontano” rispettivamente ai rifugi Tuckett nel Gruppo di Brenta, Stella Alpina in Catinaccio, Brentei nelle Dolomiti di Brenta, Pradidali e Capanna Cervino nelle Pale di San Martino.
Di Grande Guerra si parla insieme agli storici Fernando Larcher, Maria Piccolin Vittorino Tarolli, Giuseppe Ferrandi, e Luca Girotto nei rifugi in prossimità dei principali teatri del conflitto in Trentino: Stella d’Italia e Malga Campo sugli altipiani di Folgaria Lavarone Luserna, Contrin in Val di Fassa, Trivena e Brigata “Lupi di Toscana” nel Gruppo dell’Adamello, Alpe Pozza “Vincenzo Lancia“ in Pasubio e Barricata sull’altopiano della Marcesina.
Chi preferisce lo sport può cimentarsi nell’arrampicata ai rifugi del Gruppo di Brenta Tosa “Tommaso Pedrotti”, Val d’Ambiéz “Silvio Agostini” e Grostè “Giorgio Graffer”, oppure nell’orienteering a Malga Kraun sul Monte di Mezzocorona, Potzmauer sui monti di Cembra, Carlettini in Val Campelle nel Lagorai.
Gli appassionati di enogastronomia possono imparare a cucinare in rifugio alcuni piatti della tradizione trentina: i canederli nei rifugi Lago di Nambino sopra Campiglio, Caltena in Primiero e Capanna Passo Valles al confine fra Trentino e Bellunese; lo strudel di mele al rifugio Monte Baldo e al Montanara sopra Molveno; gli strangolapreti nei rifugi Alpenrose sopra San Lorenzo in Banale, Fonteghi in Primiero e Des Alpes sul Col Rodella in Val di Fassa.
I più curiosi, infine, possono approfondire i temi dell’astronomia o del valore dei ghiacciai e della loro influenza sul territorio, rispettivamente nei rifugi Velo della Madonna nelle Pale di San Martino, Alimonta nel Gruppo di Brenta, Roda di Vaèl in Val di Fassa, mentre per la glaciologia nei rifugi Val d’Amola “Giovanni Segantini” ai piedi della Presanella, Viel dal Pan in Val di Fassa, Dodici Apostoli “Fratelli Garbari” nel Gruppo di Brenta, Pian dei Fiacconi in Marmolada, al rifugio Val di Fumo nel gruppo dell’Adamello e Fazzon sopra Pellizzano.
La lista completa dei rifugi che aderiscono all’iniziativa, così come le proposte vacanze e tutte le informazioni sono disponibili su www.visittrentino.it/irifugidelgusto